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giovedì 30 giugno 2011

Peperoncini napoletani e premi per il mio Contest su Scelte di Gusto



Una ricetta semplicissima che fa parte della tradizione partenopea, che certamente chi vive in quella porzione di mondo saprà presentare con mille varianti e saprà gustare come contorno o companatico di un panino saporito.

Sul giornale Scelte di Gusto, esiste una sezione denominata “di piatto in piatto” e una sottosezione della stessa dove vengono raccolte le ricette della tradizione. Nel mio fregiarmi di essere per metà napoletana, la metà che mi deriva dal cuore (il mio buongustaio lo è, io palermitana doc… ma nell’essere la mezza mela di un insieme – un noi – ecco che acquisisco quel pizzico di Napoli da narrare), non posso esimermi dal citare gusti campani.



Con questa ricetta, la cui lettura completa di procedimento troverete qui, vi invito a mandare le ultime ricette per il mio contest: le regionali per scelte di gusto.
La raccolta si chiude alla mezzanotte di oggi, le ricette pervenute sono tutte bellissime e molto ben curate, voi siete stati strepitosi ed io sono felice di anticiparvi che i premi in palio saranno davvero belli! Le due ricette vincitrici (una per la sezione dolci, una per la sezione salati) riceveranno in un caso un servizio di piatti in porcellana da 12 coperti, nell’altro caso un servizio di posateria in acciaio inox per 12 persone.

Spero che i premi vi allettino, le 6 ricette finaliste saranno sottoposte al vaglio di una votazione popolare. Per votare bisognerà iscriversi al giornale, operazione semplicissima che vi permetterà di ricevere le news letter di Scelte di Gusto ed esprimere il vostro gradimenti per l’uno o l’altro piatto, nonché la possibilità di commentare tutti gli articoli pubblicati.
Invito i proprietari delle ricette tutte, ed in particolare quelli che saranno designati come finalisti, a volersi iscrivere al giornale. Un piccolo passo per ringraziare insieme a me chi ha sponsorizzato il concorso. A tutti, in bocca al lupo!



Ricetta de o murzill’ sapurito e un po’ di storia, tradizione di questo piatto e di molti altri su Scelte di Gusto

martedì 21 giugno 2011

Rotolo di kamut con fiordifrutta cranberry, addii e parole… e ricominciare


Al mirtillo di palude, fiordifrutta della Rigoni di Asiago, per ricominciare. Un rotolo, servito su un vassoio meraviglioso, quello della linea Biarritz di Laboratorio Pesaro, che mi lascia superare una fase, che segna la rinascita e una vittoria. Non mi sono mai cimentata in questo tipo di preparazione, la pasta bisquit mi ha sempre un po’ bloccata. Eppure è facile, penserete, ma davvero fa parte di quelle preparazioni che pensi “sì, prima o poi” e poi le rimandi sempre come se avessi paura di sbagliare.


Ho provato a vincere quel timore verso questo impasto e ho creato un rotolo in kamut e fiordifrutta che mi permette di riprendere il racconto dal punto in cui lo avevo lasciato. Già, perché da un mese ormai la mia dieta è cambiate radicalmente e finalmente abbiamo compreso (io, il buongustaio preoccupato e la mia nutrizionista preparata) cosa mi faceva stare male. Tra latticini e frumento, le rinunce sono tante (il cammino in eterna salita) eppure il kamut si presta ad essere una valida alternativa che mi concede tregua alla stanchezza esistenziale di una vita condotta al lumicino della ferritina. Forse l’anemia ha smesso di correre e vuol farsi raggiungere placando i miei affanni.


Il blog è stato dormiente in questo periodo della mia vita, ho scritto poco, pubblicando ricette già pronte che tenevo in caldo per quando avrei avuto meno tempo o poca voglia di cucinare… smettendo di narrare ciò che veramente accadeva in quella mia casina al marzapane. A distanza di un mese e sette kg meno, perché il mio metabolismo massacrato da alimenti che non mi facevano vivere bene ora si è riscosso, al galoppo in groppa al kamut, riacquisito sorriso e voglia propositiva verso la cucina (mia, vostra, in generale) riprendo a pasticciare con in mano gli stumenti del mestiere (nella seconda foto, la spatola Le Creuset).


Cambiano gli ingredienti, mi sono detta, ma non deve cambiare la tua essenza che in PdM sventola bandiera e progressi. Così, perdendo amicizie in erba che non hanno compreso il mio disagio esistenziale, con un carico di nuova voglia e il desiderio di provare nuovi gusti, rieccomi. Riparto da questo slogan: qui si mangia kamut!

E non è stato ne per invidie, ne per gelosie, ne per snobbare, se sono sparita un po’ dalla piazza. Voi che non mi conoscete lo avete ben compreso, non ho proferito parole ne scritto nulla che lasciasse trapelare il mio malumore davanti a piatti elaborati che forse non potrò più mangiare. Eppure, silenti, avete continuato a commentare una PdM dal sorriso spento, dalla verve ridotta a fil di voce e di parole. Mi spiace solo che da sconosciuti ho ricevuto calore, da conosciuti ho ricevuto ingiurie e incomprensioni che non mi interessa più chiarire… ma la vita è anche questo: sapersi rialzare e dire ad alta voce “cosa poi dovrei invidiare?”

Nella borsa della spesa:
3 Uova
30 g di Farina di kamut
50 g di Fecola di patate
100 ng di Fruttosio (o 120 g zucchero)
1 pizzico di Sale
½ Limone, la scorza

Per farcire:
1 barattolo di Fiordifrutta cranberry

Per decorare:
Zucchero di canna, a velo

Vi racconto il “come fare”:
Preriscaldate il forno a 150°C, intanto separate i tuorli dagli albumi. Mettete un pizzico di sale sugli albumi e montateli a neve ben ferma. Con una frusta manuale, montate i tuorli con il fruttosio, o se preferite con lo zucchero tradizionale, fino ad ottenere un composto spumoso da versare sugli albumi montati a neve. Con una spatola, la mia è Le Creuset, dal basso verso l’alto per evitare di smontare gli albumi, amalgamate i due composti quindi aggiungete la farina e la fecola setacciate. Per ultimo aggiungete all’impasto la scorza di limone grattugiata e mescolate bene con la spatola. L’impasto dovrà risultare molto morbido e schiumoso. Foderate la placca da forno con carta da forno, versate l’impasto - livellandolo con la spatola - sulla carta e infornate per 15 minuti circa in forno già caldo. Inumidite uno strofinaccio e appena la pasta bisquit sarà cotta, capovolgetela sul panno umido. Condite con il Fiordifrutta cranberry e avvolgete la pasta a formare il rotolo. Sigillatelo con il panno umido, avvolto intorno al rotolo ben stretto e attendete che il dolce si raffreddi prima di riaprire l’involucro. Servite a fette cospargendo prima con zucchero a velo, meglio se di canna. Ottimo servito dopo qualche ora di riposo al fresco, in frigorifero.
...questa ricetta ha partecipato ad un contest per saperne di più clicca QUI

domenica 19 giugno 2011

La tovaglia da tè


Misura circa 1m per 1m ed è realizzata utilizzando della tela in due diversi colori, il cioccolato e il corda, per dare un senso di movimento e giocare tra quadrati di grandezza diversa, tagli e inserti di macramè. Le rifiniture dei diversi quadrati sono fatte con tagliaecuci in modo tale da ripulire i tagli e da cucire direttamente le parti della tovaglia sulle strisce di merletto, a fettuccia per i centrali, smerlato per i bordi esterni. È una tovaglietta utilizzabile anche per apparecchiare la tavola, nel caso di cena a due oppure per essere disposta sul tavolo come base per un centrotavola.


Questa tovaglia da tè è stato il dono per uno dei contest che il mio alter ego cuciniero, in PdM espresso, ha bandito tra fuoco e fiamma e odor di squisitezze.

venerdì 17 giugno 2011

Teniamo in ordine i costumi!


La stagione estiva galoppa è la voglia di mare freme per venir fuori così scavando nell’armadio ecco che torna in primo piano il portacostumi. Una semplicissima sacca realizzata in tessuto di cotone colorato, una fascia di passamaneria per un tocco di romanticismo floreale e pratica chiusura a laccetti scorsoi. Nulla di più semplice eppure praticissima idea, comoda sacca per portare sempre con se il necessario abbigliamento da spiaggia - un vero e proprio necessaire da mare. Non serve cartamodello per realizzarla, si tratta di una fascia rettangolare cucita sul fianco per formare un cilindro e la base è fatta da un cerchio di stoffa dello stesso diametro, mentre la chiusura è rifinita da asole che permettono al nastro di scorrere.

A Fera Bio e il mercato dell’antiquariato


Riscoprire il cuore delle nostre città è come aprire uno scrigno da tempo dimenticato, un carillon che riporta alla mente un motivo familiare, il desiderio di percorre tratti già calpestati da altri e mirare gli stessi intagli di pietra a tracciare contorni di mondo.
Molto spesso la domenica mattina il buongustaio solleva il desiderio di andare a Piazza Marina, ogni terza domenica del mese poi uniamo il dilettevole all’utile e ci rechiamo in quella piazza, presso Palazzo Steri, a fare incetta di prodotti biologici.

Per conoscere maggiori dettagli, vi rimando al mio articolo scritto per Scelte di Gusto.

Domenica 19 giugno sarà la terza di questo mese ed io esorto i miei concittadini ad andare alla Fera Bio, agli altri lettori regalo questi scorci di mondo in fotografia e il mio più sentito augurio per un buon fine settimana.


Ecco l’invito:
L'ATS 'a Fera Bio Palermo, ha il piacere di invitarvi al mercatino EquoBioLocale che avrà luogo domenica 19 giugno 2011 dalle ore 17,00 alle ore 22,00 presso lo Steri, p.zza Marina 61 - Palermo.
In uno spazio dedicato, dalle h.18,00 alle h.19,00, si terrà il 2° incontro culturale del ciclo “Parliamone allo Steri…2011”, con l’intervento dal titolo “Presentazione della Guida FA' LA COSA GIUSTA - Guida al consumo critico ed agli stili di vita sostenibili in Sicilia”.
Sono previsti, inoltre, un laboratorio di animazione per bambini (h.18,00-19,00), il Bi.Bi.Baratto a Tema con Scambio di Libri (h.19,00-20,00) e dalle h.20,00 BioAperitivi e intrattenimento musicale!










lunedì 13 giugno 2011

Borsetta jeans


Un pezzetto di jeans avanzato, un pezzetto di stoffa in damascato la cui tinta si accosta, una scatola di bottoni da cui attingere, un pezzetto di passamaneria e della fodera… c’è tutto e il gioco è fatto! Basta non buttare nulla, rimodellare nella propria testa ogni scampolo di tessuto, aver voglia di dare forma alle idee ed è così, quasi sempre, che nascono le mie borsette. Questa in jeans è estiva, sportiva, spiritosa direi ed è stato il dono per uno dei contest che il mio alter ego cuciniero, in PdM espresso, ha bandito tra fuoco e fiamma e odor di squisitezze.

Cuore batti cuore... alla rosa canina

Il cuore è un muscolo, il muscolo cardiaco, è la sintesi di un sentimento, è il centro dell’organismo umano e per me pure dell’anima. Il cuore pulsa e batte e l’individuo vive solo seguendone istinto. Il quorum è una cosa ben diversa, ma nell’assonanza fonetica a me ricorda proprio quel cuore che ha l’esigenza di continuare a battere per un mondo meno inquinato, no alle scorie radioattive, e per una politica più onesta. Spero nel cuore sempre e spero nel quorum oggi!


Pensando a questa assonanza fonetica, questo è stato il dolce che ci ha accompagnati ieri nel dopopranzo, prima di recarci alle urne per onorare il voto. Ed in questo dolce tanti i ringraziamenti agli sponsor che mi stanno accompagnando nell’avventura dell’essere foodie, tutti speciali e complementari. Dalle farine, Rosignoli molini, per impastare il pandispagna, elle essenze, FlavourArt, per profumare di rosa il mio dolce. Dalla teglia e il coppapasta a forma di cuore, Guardini, al Fiordifrutta alla rosa canina, Rigoni di Asiago, per farcire. E poi bisogna anche ben presentare una torta che si rispetti, così nel porta torta e nel piatto da portata, Omada, il cuore ha battuto mentre il gusto in rosa è fiorito. Grazie a tutte le ditte!


Nella borsa della spesa:
3 Uova intere (180 g circa)
180 g di Zucchero
180 g di Farina 00 dolci sfoglie
1 cucchiaino da caffè di Aroma alla rosa
1 cucchiaino da tè di Lievito per dolci
1 pizzico di Sale
40 g di Acqua

Per farcire:
Aroma brandy per la bagna
Fiordifrutta alla Rosa canina

Vi racconto il “come fare”:
Preparate il pandispagna aromatizzato alla rosa. Io per praticità ho utilizzato il bimby: preriscaldate il forno a 180°C e imburrate la vostra tortiera. Versate nel boccale le uova, lo zucchero, la farina, l’aroma di rosa e azionate per 50 sec. Vel. 5. Trascorsi i primi 25 sec. Aggiungete l’acqua e il pizzico di sale e a seguire il lievito. Versate il composto così ottenuto nella tortiera imburrata e infarinata e cuocete in forno già caldo per circa 35-40 minuti. A cottura ultimata, lasciate raffreddare il pandispagna quindi procedete a farcirlo. Tagliatelo a metà, bagnatelo con una bagna preparata con aroma brandy sciolto in acqua e farcite con il fiordifrutta alla rosa canina. Decorate a piacimento prima di gustare questo coque fiorito.

venerdì 10 giugno 2011

Coprispalle, collana e cinta in pandan


In gergo lo scampolo è un ritaglio di stoffa e spesso, girando per i mercatini di quartiere, è facile imbattersi in bancarelle colme di scampoli. Con uno di questi, comperato per caso e quasi dimenticato e poi tirato fuori dallo scatolone delle meraviglie, ho realizzato un semplicissimo coprispalle, una collana di perle di stoffa e la cinta in pandan.


Il coprispalle ha un modello facilmente realizzabile anche dalle meno esperte, basterà ricavare un rettangolo, largo e lungo a piacimento – dipenderà dal modello che vogliamo ottenere, largo e comodo oppure stretto e essenziale - piegarlo nel verso della lunghezza e cucire il lato lungo lasciando in centro una fessura ovvero lo scollo. Nel modello che vi mostro è facile capire come siano solo due le cuciture che bisogna effettuare (A su A e B su B) e poi rifinire le maniche, con un semplice orlo o con della passamaneria.


La collana è realizzata praticando nodi ad un tubolare di stoffa, con all’interno pietre tonde che danno l'effetto di una collana di perle in stoffa. La cinta è invece realizzata intrecciando (così come si fa con i capelli) tre tubolari di stoffa e rifinita con una fibbia gioiello.

lunedì 6 giugno 2011

Il Brociolone o falsomagro di vitello


Così come lo si cucina in casa mia. Rivisitato e snellito questo falsomagro di vitello, che nella sua versione più tradizionale si farcisce con tanta roba e in più le uova sode, si veste a festa e si prepara per una cena con gli amici. E mentre il buongustaio pregusta il soffio, io mi affaccendo ad affettare e servire il brociolone, con tanto di fondo di cottura adatto alla scarpetta. Non è certo facile o veloce da preparare, però questo è un piatto che va benissimo servito tiepido e che quindi si presta a meraviglia nell’interpretazione del secondo d’occasione.

Ringrazio in.al.pi per la collaborazione che mi ha permesso di insaporire il mio falsomagro con i suoi formaggi.


Nella borsa della spesa:
1 kg di Carne vaccina in 2 fette uniche, battute per assottigliarne lo spessore
120 g di Prosciutto cotto di buona qualità
2 Zucchine verdi
1 cucchiaio di Passoline e Pinoli
200 g di Pangrattato
4 Uova intere
6 cucchiai di Grattugiato in.al.pi
8 Sottilette, le Fettine in.al.pi
2 Cipolle
1 bicchiere di Vino bianco
500 ml di Brodo di carne
Olio evo, Sale, Pepe e aromi


Vi racconto il “come fare”:
Iniziate la preparazione realizzando la farcia dei vostri rollè di carne. Mondate e affettate finemente una cipolla, pulite le zucchine e tagliatele a piccoli cubetti. In una padella antiaderente trasferite la cipolla affettata e filo d’olio evo, accendete la fiamma e fate rosolare fino a doratura della cipolla stessa. Aggiungete in padella le zucchine, mescolate bene, salate e pepate e se gradite aggiungete i vostri aromi, io ho utilizzato un pizzico di curry. Coprite la padella con un coperchio e lasciate appassire le zucchine. Intanto aprite le uova in una terrina, salatele e pepatele e con una frusta sbattetele per bene e aggiungete due cucchiai di grattugiato inalpi per insaporite le omelette. In una seconda padella scaldate un po’ di olio e friggete a cucchiaiate le uova sbattute, fate delle frittate delicate che metterete a scolare su carta assorbente.
Riprendete le zucchine, scoperchiate la padella e se vi sembreranno cotte, spegnete il fuoco e aggiungete le passoline e pinoli e il pangrattato. Mescolate bene il ripieno e aggiustate di sale e pepe. Appena si sarà raffreddato, aggiungete il restante grattugiato inalpi e mescolate ancora il tutto.
Su un piano, io ho operato sul tavolo foderato con carta stagnola, stendete le vostre fette di carne e iniziate a farcirle con le fette di prosciutto cotto, le frittate, la farcia di zucchine e pangrattato e per ultimo le fettine in.al.pi (o altro formaggio a pasta filata di vostro gusto). Arrotolate le fette di carne farcite, a formare dei rollè da sigillare con dello spago da cucina o, se riuscite più facilmente di me a recuperarla, con l’apposita retina.
Mondate e affettate finemente la seconda cipolla. Versate su un tegame ovale, pesciera, la cipolla e un generoso filo d’olio e mettete a scaldare. Appena la cipolla inizierà a soffriggere, mettete in pentola i due rollè e lasciateli rosolare per bene girandoli con cautela. Non affondate nella carne i rebbi della forchetta altrimenti la sigillatura non funzionerà e il ripieno tenderà a fuoriuscire. A rosolatura completata, aggiungete il vino, lasciate sfumare un paio di minuti quindi aggiungete il brodo di carne e coprite con il coperchio. Cuocete a fuoco moderato per un paio d’ore lasciando restringere il fondo di cottura e girando di tanto in tanto i brocioloni.
A cottura ultimata recuperate i due rollè, lasciateli raffreddare, privateli della retina o spago e affettateli. Sistemate le fette su un piatto da portata e portate in tavola il fondo di cottura versandolo su una salsiera. Accompagnate la carne con un mestolino di fondo di cottura, se gradito dai commensali.

mercoledì 1 giugno 2011

Biglie dolci: le Nocciole caramellate


Molte feste siciliane sono caratterizzata della presenza di festoni per le strade della città, di bancarelle ricche di dolciumi, di “semenzari” con i loro carrettini colmi di lupini, calia e semenza (semi di girasole essiccati e salati), noccioline e cruzzitelli (castagne secche).
Mi ricordo che da bambina guardavo con aria stranita le grosse mele rosse, caramellate, attaccate a bastoncini tra le mani di atri bimbi. Osservavo con interesse i movimenti svelti dei venditori che avvolgevano zucchero filato con maestria creando nuvole cariche di dolcezze, ma ciò a cui più ambivo erano le noccioline caramellate, le nocciole pralinate, il torrone siciliano fatto di nocciole, di mandorle o di sesamo. E poi il gelato di campagna, delle vere e proprie fette di zucchero colorate!


Provare a caramellare le nocciole in casa è stato un tuffo in quelle feste di quartiere che si vivono in allegria, spensieratezza, che si gustano camminando per le strade intenti ad osservare la città agghindata e depurata da traffico, clacson, stress… eppure ricca di un vociare antico, in nenie mai dimenticate.

Ho servito le mie nocciole caramellate dentro appositi bicchierini conici e con questa semplice ricetta partecipo alla raccolta di Atmosfera Italiana, un gioco sui Finger Food.

La base su cui ho sistemato i bicchierini ricchi di nocciole caramellate, è il bellissimo tagliere della linea Montefeltro di Laboratorio Pesaro.

Nella borsa della spesa:
150 g di Nocciole tostate
100 g di Zucchero

Vi racconto il “come fare”:
Ponete sul fuoco un tegamino, preferibilmente con fondo antiaderente, con dentro lo zucchero e 2 cucchiai di acqua. Iniziate a scaldare, mescolando con un cucchiaio di legno, fin quando tutto lo zucchero si sarà sciolto. Versate nel tegamino le nocciole (già tostate, quindi prive della pellicola esterna) e iniziate a girare in modo da bagnarle bene con lo sciroppo di zucchero. Continuate a tenere il tegamino sul fuoco, a fiamma moderata, mescolando. Ad un certo punto lo zucchero si cristallizzerà sulle nocciole, iniziate dunque a girare con più vigore e mantenete sul fuoco. Dopo un paio di minuti lo zucchero si scioglierà di nuovo assumendo un colore vagamente ambrato. A questo punto stendete un foglio di carta oleata, o semplice carta da forno, su una superficie piana e versatevi sopra le vostre nocciole. Separatele bene le une dalle altre e attendete che si raffreddino completamente prima di toccarle.
Con la stessa tecnica potete caramellare anche altra frutta secca: arachidi, mandorle. E poi utilizzare questa preparazione per guarnire dolci, creme e gelati.

...questa ricetta ha partecipato ad un contest per saperne di più clicca QUI